Page 19 - Guida della Valcenischia
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Introduzione  ad altre località al priorato della Novalesa. Molto interessante il pianoro un antico
         lago di colmata sospeso.
         Val Clarea. Vallone selvaggio e chiuso tra la parete della ‘Gran Rotsa’, il massiccio
         del Giusalet, il gruppo Ambin ed i contrafforti dei denti di Chiomonte, vi troviamo
         diverse borgate alpine, i sentieri si dirigono al colle Clapier ed al vallone di Toullie.
         Le Barricate di Clarea si trovano, come ricorda il nome, in Clarea. Con questo to-
         ponimo viene generalmente indicata la parte bassa dell’omonima valle, nel punto
         in cui il torrente che le dà il nome confluisce nella Dora Riparia. Il torrente, che oggi
         segna il confine tra i Comuni di Giaglione e Chiomonte, ha segnato il confine tra
         la Savoia e il Delfinato fino al 1713, quando, con il trattato di Utrecht, la frontiera
         è stata portata sullo spartiacque del Monginevro. La zona della Clarea si presenta
         come una conca racchiusa tra l’altopiano di Chiomonte, la regione Maddalena di
         Chiomonte, il versante orografico sinistro dell’alta Valle Susa e le gorge della Dora
         tra Giaglione, Gravere e Chiomonte.
         Le Barricate di Clarea in territorio sabaudo in particolare si svilupparono sulla si-
         nistra orografica del torrente omonimo nella parte terminale a ridosso del corso
         d’acqua e della strada Gallo–Romana, che collega i Comuni di Giaglione e Chio-
         monte. La conformazione geologica della zona ha indubbiamente condizionato
         lo sviluppo geometrico delle Barricate, che nella parte lungo il torrente seguirono
         l’andamento del ciglio che divide la zona del bosco (e un tempo delle vigne) dalla
         gola del Clarea.
         Castello Superiore. Come quasi tutti i giaglionesi sanno, del castello degli Aschieri
         de Ialliono rimangono oggi pochi resti che ancora affiorano dal terreno. La fortezza
         sorgeva sul poggio a nord-ovest delle case della frazione di S. Andrea (Clóo) che si
         affacciano sulla strada del Moncenisio nel luogo in cui il toponimo stesso (Tsatlas,
         castellazzo) ricorda in sintesi la fine ingloriosa dell’edificio.
         Mulini di Ciareina. l torrente Clarea scorre in un ambiente selvaggio e si perde
         in pozze fantastiche tra rocce arrotondate, la frazione Ciareina aveva ben cinque
         mulini alimentati dal torrente, tuttora visibili ed in parte conservati.
         Castello Menate. La denominazione di “castrum vetus” nei dati di archivio dimo-
         stra l’esistenza di un castello da tempi remoti di guardia ad una delle prime vie per
         le gallie.La mancanza di sorgente lo rendeva scarsamente difendibile e sono note
         le diverse traversie e difficoltà per superare il dislivello dal paese al castello con
         condotte e tubazioni.
         Caserma difensiva Santa Chiara. Parte del dispositivo di difesa del Col Clapier,
         con punto avanzato negli alloggiamenti Avanzà (ora rifugio escursionistico), fu co-
         struito nel 1890 e presenta una forma a ‘z’ con finestre per fucilieri e cannoniere,
         ora di proprietà privata ospita colonie estive gestite dai Salesiani.
         Il forte ‘Combe’ fu costruito nel 1891 per contrastare eventuali attacchi provenien-
         ti dal Moncenisio: ubicato in posizione strategica, in località omonima nel comune
         di Giaglione, dominava e difendeva la Val Cenischia e la Valle della Dora. Il comples-
         so si sviluppa su un impianto pressochè triangolare ritagliato nel terrazzo roccioso
         occupato dal gruppo delle batterie verso nord e, sul lato opposto, dal fabbricato
         che ospitava la caserma-forte, un tempo destinato agli alloggiamenti delle truppe
         e ai magazzini. L’edificio è caratterizzato sul risvolto meridionale dalla caponiera
         metallica scorrevole dotata di mitragliatrice.
         Cappella di Santo Stefano. La cappella venne costruita nel XIII sec., è costituita da
         un semplice vano rettangolare con facciata a capanna, sormontata da un campa-
         nile moderno in mattoni mentre la porta d’ingresso è sovrastata da un arco a pieno
         sesto. Sul fianco nord prospiciente la strada, si sviluppano su tre fasce orizzontali le
         pitture murali raffiguranti nel registro superiore i Vizi, in quello mediano le Virtù e
         nel terzo le Pene dell’inferno, databili tra il periodo tra il 1483-84 e il 1490.
         Chiesa Parrochiale S. Vincenzo. La chiesa più antica fu già citata dal vescovo Cu-
         niberto, che nel 1065 la donò alla prevostura d’Oulx. Dell’attuale chiesa, invece,
         s’ignora l’anno di fondazione, né si può risalire ad esso attraverso lo stile, dati i
         molti rimaneggiamenti che l’edificio ha subito nel corso degli anni.
         A S. Chiara si pùò ammirare il Tumulo commemorativo aviatore Cesare Lai.
         Museo di arte religiosa. È ospitato nei locali adiacenti alla Parrocchiale di San
         Vincenzo Martire, sita su un antichissimo luogo di culto posto su un panoramico
         poggio da cui si domina la Valle di Susa. L’esposizione museale raccoglie le testi-
         monianze artistiche di maggior pregio provenienti da numeroso siti presenti sul
         territorio di Giaglione.
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