Page 13 - Guida della Valcenischia
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Ferrera-Moncenisio si presenta
                                          Veduta della metà del ‘900.
                                          Moncenisio.
                                          Foto d’epoca. Collezione Privata.
                                             Ex Ospizio del Moncenisio.
                                            Dopo gli anni ‘60 sommerso
                                               dalle acque dell’invaso
                                           con la costruzione della diga.
                                         Cartolina d’epoca. Arch. Comune.










           Non è difficile capire perché il piccolo comune di Moncenisio tanto af-
       fascini i visitatori: il laghetto dalle acque smeraldine e limpide che riflette i
       boschi di faggi e abeti, le alte montagne del Lamet e della Cima di Bard che
       circondano il piccolo borgo alpino dall’architettura originaria in legno e pie-
       tra, i sentieri montani, ingredienti che garantiscono serenità e tranquillità in
       questo angolo della Valle di Susa.
       Moncenisio, o meglio noto come Ferrera, è uno dei comuni più piccoli
       d’Italia, appeso al colle omonimo a quasi 1.500m sulla Val Cenischia. Da
       sempre legato ai transiti della Via Francigena, e al Colle del Moncensio è
       stato crocevia di eventi e imprese storiche: dal passaggio di Napoleone, ai
       trinceramenti d’alta quota, alla diga del Moncenisio e alla costruzione della
       ferrovia alpina della Fell.
       Tracciato secondario nel sistema di collegamento di epoca romana con un
       percorso lungo la Val Clarea e il vallone delle Savine, si affermò principale
       valico dell’arco alpino occidentale con la dinastia Carolingia. A partire dal
       VIII  la necessità di controllare strategicamente la via di comunicazione
         sec.
       più rapida verso la Pianura Padana portò alla creazione di ospizi, ricoveri,
       locande e stalle per l’assistenza dei viaggiatori. L’itinerario da Bramans saliva
       al Piccolo Moncenisio per poi attraversare la piana ora sommersa dal lago
       e discendere verso la Piana di S. Nicolao: la prime tappa era Ferrera. Qui vi
       erano i marrons, trasportatori, forse anche contrabbandieri, guide alpine e
       manutentori dei sentieri, uomini abili nel salire e scendere lungo gli stretti
       passaggi della Strada Reale (così chiamata nel XVIII ) che da Novalesa sa-
                                         sec.
       liva verso il valico. L’attraversamento, da sempre molto temuto da parte di
       mercanti e viaggiatori a causa della ripida e poco agevole ascesa, la neve e
       il gelo, i venti della Lombarda, era comunque considerato uno dei più sicuri
       proprio perché uno dei meglio attrezzati.
       Documenti, memorie e racconti del passato, raccolti all’Ecomuseo, descri-
       vono il paese di Ferrera visto dai viaggiatori dell’epoca: abitazioni aggrap-
       pate alla montagna, locande e alberghi in un ambiente selvaggio e aspro
       circondato da alte vette e con un clima rigido per gran parte dell’anno. L’E-
       comuseo Le Terre al Confine, nato nel 2003, è uno dei 25 ecomusei ricono-
       sciuti dalla Regione Piemonte: l’antica Casa Comunale è il punto di partenza
       del percorso ecomuseale, luogo di ritrovo della comunità con la biblioteca,
       il Centro di Documentazione delle Terre al Confine e lo spazio per convegni
       ed esposizioni. Il secondo piano è dedicato interamente alla comunità con
       l’esposizione di oggetti della vita quotidiana: la lavorazione del latte, la fie-
       nagione, i banchi della vecchia scuola, il tradizionale costume femminile e
       maschile. Una sezione è dedicata alla fauna che tutt’ora popola questa area:
       lupi, camosci, stambecchi, cinghiali, volpi, lepri, scoiattoli e molti altri che
       qui trovano il loro habitat. Il percorso prosegue attraverso l’antico mulino, il
       forno e il lavatoio luoghi di ritrovo della comunità, che nel periodo natalizio
       si animano con un presepe storico e prosegue alla cappella di S. Giuseppe
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