Page 12 - Guida di Chiomonte Gravere Exilles
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Les survivants se déplacèrent plus à l’ouest et en 1594 érigèrent une nouvelle église. On peut y admirer, à  hameaux
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    et de S. Giacomo (XIV ). Finalement Ruinas qui, comme son nom le rappelle, a connu de nombreux éb-
    oulements; à noter au sud de la Chapelle de S. Antonio. Deveys est le hameau le plus petit il appartient
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    en partie à Salbertrand depuis un échange en XV . En 1885 il fut emporté par une avalanche qui causa
    la mort de 35 personnes. Le nom, du latin ‘defensum’ (défense), rappelle vraiment la défense de la coupe
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    des bois à la protection des avalanches. Intérêt pour les 2 fontaines du XVI  avec de précieux pignons
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    anthropomorphes; la Chapelle de S. Blaise du XVI , cache des fresques. Au nord S. Colombano est le
    hameau le plus haut: alpage au départ, il devint un village sur l’itinéraire entre la Vallée de l’Arc et la Vallée
    de Susa au-delà des 3.000m. du Col d’Ambin, où passaient relais militaires, contrebandiers, troupeaux et
    flux migratoires. A l’origine le hameau était placé non loin du village, mais il fut dévasté au cours d’une
    bataille violente entre Français et Piémontais (1593): l’église fut rasée et, à sa place, fut érigée une croix.
    l’entrée la maîtrise du bois et près de l’autel 3 toiles: S. Pietro et S. Sisto (1696), S. Sisto et S. Colombano
    (1655) et Jésus Enfant recevant des cadeaux.













    a tornanti raggiunge la porta d’accesso alla Seconda tenaglia, dove si ammi- il forte di exilles
     Anonimo. Vista del Forte di Exilles, particolare del
     campanile. Archivio Comunale.
     La strettoia di Exilles è uno dei punti strategici più importanti dell’Alta Valle di
    Susa; qui la strada, l’antico percorso romano che sale al passo del Monginevro,
    è costretta tra la montagna e il grande roccione sul quale sorge il Forte. L’impo-
    nente edificio non è che l’ultima ricostruzione di una serie di edifici fortificati:
    il più antico è documentato nel XII sec. . Nel XIV sec.  il castello è descritto come un
    insieme di costruzioni raccolte attorno ad una grossa torre a pianta circolare
    che costituirà per secoli il mastio della fortezza. Sotto il controllo dei francesi,
    nel 1601, fu trasformato in una fortezza bastionata. Alla fine del XVII sec.  il Forte
    ospitò il misterioso prigioniero noto come la Maschera di Ferro: personaggio
    di identità incerta e avvolta da leggenda.
    Nel 1708 iniziò la dominazione sabauda, i Piemontesi ribaltarono il fronte di
    fuoco del Forte e i cannoni verso la Francia. Artefice di questa importante tra-
    sformazione fu Ignazio Bertola, ingegnere militare che si occupò anche del-
    la costruzione del Forte di Fenestrelle. Nel 1796 i Francesi (pace di Parigi), ne
    imposero la demolizione ma nel 1818 i Savoia ne ordinarono la ricostruzione,
    completata nel 1829.
    I lavori iniziati con G. A. Rana, furono portati a termine da F. A. Olivero. Il nume-
    roso presidio che alloggiava nel Forte influenzò, nella seconda metà dell’800,
    l’economia e la vita di Exilles che divenne il paese più popoloso dell’Alta Valle:
    sorsero botteghe, alberghi e altri servizi che ruotavano attorno alla fortezza.
    Nel 1915 il Forte fu disarmato e il suo armamento trasferito sul fronte orienta-
    le della I Guerra Mondiale, ma continuò ad essere utilizzato come deposito e
    centro di reclutamento sino al 1943. Gli anni del dopoguerra videro la fortezza
    abbandonata a se stessa sino alla recente opera di restauro e di recupero e la
    sua apertura al pubblico.
    Entrati al Forte, dopo il ponte di legno, si trova la piazzaforte (Prima tenaglia)
    che comprende l’ampio edificio un tempo adibito ad ospedale. Un percorso
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