Page 5 - Guida di Cesana T.se
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arte e frazioni
In Cesana va segnalata la pregevole Chiesa Parrocchiale dedicata a S.
Giovanni Battista, provvista di un campanile risalente all’XI sec. . L’interno
si sostanzia in tre navate con soffitto a cassettoni della seconda metà del
XVIII sec. ad opera di Françoise Roi. L’edificio, che può vantare un portale
del ‘500 e un fonte battesimale in buon marmo di Bousson, può conside-
rarsi uno dei rarissimi esempi di arte rinascimentale in Valle di Susa.
Autagne. Piccola borgata alpina all’interno della quale è da segnalare la
presenza di un crocefisso realizzato dal partigiano Federico Gallice verso
la metà degli anni ’40, quale ringraziamento per essere scampato al fuoco
delle truppe tedesche durante l’ultima guerra.
Bousson (1.425m). Suggestiva borgata caratterizzata da costruzioni ru-
stiche in gran parte ormai restaurate, divisa in due parti dalla Ripa. Nel
Borgo Inferiore, di notevole interesse risulta la Chiesa Parrocchiale (1500)
che si evidenzia per il notevole portale tardo gotico e per l’altare in legno
policromo di Melezet con un’icona centrale rappresentante la Madonna
con il Bambino e i Vescovi S. Gregorio e S. Agostino. Al centro del Bor-
go Superiore è sita la chiesetta del Santo Spirito, e inoltre va segnalato
ciò che resta di un originale e misterioso monumento conosciuto come
Casa delle Lapidi. Edificato nella seconda metà del XVII sec. , la storia della
costruzione e la sua primaria destinazione d’uso, appare non ancora del
tutto chiarita. La parte singolare del complesso è un muro dentro il quale
risultano apposte delle lapidi marmoree non mortuarie (che recano in-
cisi motti religiosi in lingua francese inneggianti alla vita ascetica e con-
templativa) caratterizzate da motivi ornamentali di tipo geometrico con
ascendenze baroccheggianti.
Colombières (oltre 1.500m). Nel corso del tempo subì un lento e progres-
sivo spopolamento ed oggi, immersa in una incomparabile pace monta-
na, risulta abitata prevalentemente nei mesi estivi.
San Sicario. Villaggio un tempo situato in una posizione considerata
strategica: nel 1708 le truppe di Vittorio Amedeo II resistettero vittoriosa-
mente alle soverchianti soldatesche francesi comandate dal Maresciallo
Villars. La parte bassa del complesso abitato conserva le caratteristiche
dell’antico villaggio montano, infatti le case più antiche risalgono al XVI-
I sec. , da ricordare la chiesa di S. Anastasio (1906) ricostruita sui resti della
precedente, della quale rimane il retable secentesco dell’altare. La parte
alta, di recente sviluppo urbanistico, risulta essere una stazione sciistica
integrata. Si segnala la presenza di moderne attrezzature ricettive e al-
berghiere per gli sport invernali, favoriti questi da decine di chilometri di
piste da discesa e da un anello di fondo.
Fenils (1.276m), caratterizzato dalla presenza di antiche grange, edifici a
carattere religioso e da un interessante museo etnografico. Il toponimo
Fenils deriva da Ad fines, in quanto ai tempi di Re Cozio l’abitato si trovava
sul confine tra le tribù dei Segovi e dei Belaci. Da ricordare la Chiesa di S.
Giuliano, realizzata in stile gotico verso il 1490 e successivamente amplia-
ta. Tre sono le sue navate e presenta un soffitto a cassettoni con pregevoli
rilievi. Fenils è località di villeggiatura estiva e base di interessanti escur-
sioni come quella al Santuario della Madonna del Forno (XVII sec. ) e quella
che raggiunge i 3.130m. del monte Chaberton, sulla cui cima si possono
apprezzare i resti delle otto torri delle Batterie dello Chaberton, la fortifi-
cazione italiana più alta d’Europa, purtroppo semi distrutta nel 1940. La
costruzione del Forte, iniziò nel 1898 e si protrasse per oltre 20 anni.
Champlas Seguin. Pittoresca frazione montana dove pare che il tempo
si sia fermato, nata come alpeggio di Rollieres, il nucleo originario di abi-
tazione risale al XVII sec. .
Mollierès (1.352m). Tipico villaggio alpino è immerso in un suggestivo
scenario montano. Il suo nome deriva dal latino molare, collinetta. Pre-
gevole l’antica fontana in pietra, l’antico forno per la cottura del pane e la
Cappella di S. Antonio Abate.
Solomiac. Frazione alpina (1.375m) divisa da due torrenti: l’Infernet e il
Grande Cotê. Interessante una visita all’edificio più imponente della zona: