Page 3 - Guida di Cesana T.se
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Cesana T.se si presenta


                                                           Cesana Torinese (alt. m. 1345). Paesaggio invernale.
















            Il comune di Cesana Torinese, posto ai piedi del monte Chaberton a
         1.354m di altitudine, non è solo un ideale luogo di soggiorno estivo, ma
         anche la sede adatta per praticare molti sport invernali e ricercare all’in-
         terno del suo territorio un complesso di tradizioni e di bellezze naturali-
         stiche.
         Le origini di Cesana, cuore della Vialattea e pittoresco luogo che sorge
         alla confluenza di due torrenti (la Ripa, proveniente dall’omonima valle,
         e la Piccola Dora che scende dal colle del Monginevro), risalgono all’Al-
         to Medioevo; infatti il Delfino Guigo V ottenne dall’Imperatore Federico
         I, nel lontano 1155, la conferma della possessione e la facoltà di coniare
         moneta. Sita nella terra di proprietà dei Delfini di Vienna (con loro conces-
         sione nel 1343 nacque la Repubblica degli Éscarton), si trovò ad essere
         nell’Éscarton di Oulx fino al 1713, data di concessione ai Savoia a seguito
         del trattato di Utrecht.
         Nel 1708, durante la guerra di successione di Spagna, le truppe di Vittorio
         Amedeo II furono ricacciate da Clavières e dalle alture di S. Sicaire e si
         chiusero in Cesana, ma i francesi, malgrado l’eroica resistenza loro oppo-
         sta, riuscirono ad entrare nel paese devastandolo con stragi, saccheggi e
         incendi.
         Dal XVIII sec.  si assiste a una diminuzione dell’importanza strategica di Ce-
         sana, che più tardi fu compensata a seguito della costruzione di nuove
         strade capaci di favorire e indurre importanti fenomeni di sviluppo com-
         merciale.
         Particolare tanto curioso quanto poco noto, Cesana può vantare di aver
         ospitato uno dei personaggi più illustri della nostra letteratura.
         Parliamo di Vittorio Alfieri che predilesse questo paese, dove nella quiete
         della Casa Alliaud trascorreva la stagione estiva, e dove compose alcune
         delle sue celebri Tragedie. E a proposito di tragedie val la pena di riferirne
         una che abbiamo espunto da un volumetto del 1933. Si tratta di un epi-
         sodio cruento riguardante il Marchese Tosolano Desorsus. Egli era un si-
         gnorotto «inviso alla popolazione per i soprusi commessi e per gli agguati
         tesi alle donne dei suoi sudditi. Uno sposo ingiuriato in tal modo, volle
         vendicarsi e a colpi di pugnale uccise il marchese. La vendetta del popolo
         colpì anche la sua famiglia: mentre due figlie del marchese si ritiravano
         nel convento di Oulx, un figlio - che pare avesse ereditato la malvagità del
         padre - fu invitato a salire sul campanile di Cesana. Mentre il giovane era
         appoggiato alla colonnina di una delle finestre bifore e stava ammirando
         il panorama, gli fu data a tradimento una spinta. La colonnina - che era
         stata in precedenza spezzata - cedette e il marchesino cadde dall’alto uc-
         cidendosi. La colonnina, che cadde anch’essa a terra, non fu più sostituita
         e ancor oggi essa manca nella bifora rivolta verso Bousson.».
         Cesana, oggi, come importante punto di salubre residenza, nonché tran-
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