Page 11 - Guida di Oulx
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salbertrand si presenta
                Salbertrand.
           Fontana di via Roma.
         Arch. Parco Naturale del
                Gran Bosco
              di Salbertrand.













                           Cartolina d’epoca. Salbertrand. Via Principale.
                           Arch. Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
              Salbertrand fece parte del Sacro Romano impero. Il suo nome
         compare per la prima volta sul diploma imperiale di Ottone III datato
         31 luglio 1001, come ‘Sala Bertae’ (Borgo di Berta). Da allora fu feudo
         dei Conti di Torino e dei Marchesi di Susa e le sue vicissitudini furono
         legate agli eventi storici dell’Alta Valle attraverso secoli di apparte-
         nenza al Delfinato e alla Francia fino alla cessione ai Savoia nel 1713.
         Da citare la battaglia del ponte di Salbertrand (località Chénébiéres)
         che vide fronteggiarsi nel 1689 i Valdesi e le truppe francesi che non
         riuscirono però ad interromperne il rientro dal loro esilio in Svizzera
         verso le native valli del Chisone e del Pellice.
         Testimonianza del suo ricco passato la Chiesa Parrocchiale di S. Gio-
         vanni Battista. Già se ne trova notizia nel 1057 quando il marchese
         Oddone di Savoia e sua moglie la contessa Adelaide di Susa la donaro-
         no alla Prevostura di Oulx. Ricostruita nel 1506-36 in stile tardo gotico
         conserva tuttavia ancora elementi romanici.
         L’esterno è caratterizzato dal grandioso protiro, unico nel suo genere,
         dal ricco portale con elementi romanico-lombardi e franco-delfina-
         li, dal portone in noce massiccio lavorato a ‘punta di diamante’ e dal
         campanile di stile romanico innalzato nel 1739/41. La lunetta del por-
         tale è affrescata con una Deposizione che riporta visibili gli sfregi del-
         le alabarde testimonianza delle guerre di religione. Gli elementi più
         significativi dell’interno sono i capitelli tutti diversi, gli archi ed i co-
         stoni gotici, i preziosi affreschi (XIV-XVI sec. ), il rétable dell’altare, il coro
         ed il leggio scolpiti. A partire dal 2000 la chiesa è stata restaurata, dal
         tetto della sacrestia agli affreschi interni ed esterni sino al campanile.
         Nel concentrico si possono ammirare due imponenti fontane di pie-
         tra che riportano le date di posa: in via Roma si trova la fontana a
         vasca rettangolare del 1524, decorata da archetti pensili la cui cop-
         pa a tre cannelle, che sormonta la colonna ottagonale, è riccamente
         scolpita. Questa fontana è stata riprodotta per ornare l’ingresso del
         Castello Medioevale di Torino. In piazza San Rocco si può ammirare
         invece la fontana a base ottagonale del 1525.
         Importante testimonianza del lavoro in montagna e della cultura ma-
         teriale è l’Ecomuseo Colombano Romean ove è possibile visitare
         numerosi siti tra cui l’antico mulino idraulico con diverse sezioni (le
         macine e i buratto originali, la pista di pietra per la lavorazione della
         canapa, i sistemi originali per la produzione di energia elettrica, ecc.),
         la ghiacciaia, la smoke sauna, la carbonaia, il cantiere forestale, l’in-
         gresso della miniera, la calcara, il forno, la Chiesa Parrocchiale, i tesori
         della Parrocchiale, la cappella dell’Annuncazione dell’Oulme e l’hotel
         Dieu, antica stazione ospitaliera.
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