Page 3 - Guida della Valchisone
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roure si presenta
Roure è un comune di circa 900 abitanti che si colloca nella media Val
Chisone a cavallo dell’omonimo torrente. Il termine Roure definisce tutto il
territorio che è composto da quattro frazioni principali: Balma, Castel del Bo-
sco, Roreto e Villaretto oltre ad un nugolo di borgate minori molte delle quali
ormai quasi disabitate. Tra queste è da segnalare Chasteiran nel vallone di
Bourcet: uno dei villaggi alpini più belli e meglio conservati della valle
Il territorio è stato abitato fin dai tempi antichi come dimostrano i reperti rin-
venuti nei siti di Gran Faetto di epoca post-paleolitica e di Balm’Chanto risa-
lenti alla fine del III millennio a.C.
I primi documenti scritti ove sono citati i nomi del territorio risalgono all’XI-
sec. del casato dei Savoia. Da allora fu sempre terra di confine tra il Delfinato
ed i Savoia che a periodi alterni si contesero il territorio. Il nome di Roure (in
occitano significa rovere/quercia) si ritrova in documenti storici prima come
Quercus inferius (1311) e poi come Roure a partire dal 1484 e rimane così fino
al periodo fascista quando è modificato in Roreto e poi in Roreto Chisone.
Ha ripreso la sua denominazione originale nel 1975 in seguito a referendum
popolare e relativa legge regionale.
Dalla metà dell’ottocento Roure iniziò la sua espansione grazie allo sfrut-
tamento delle miniere della Roussa che fornivano talco di ottima qualità e
nel 1901 raggiunse il massimo storico di abitanti (3.911); uno dei nuclei più
importanti della valle. Le miniere furono chiuse nel 1962 a causa della loro
accessibilità disagiata.
Il territorio è ricco di infrastrutture sportive e ricreative ed è noto per le sue
molteplici falesie, le palestre di arrampicata e per la via Ferrata sita all’imbocco
del Vallone di Bourcet. Qui si possono trascorrere momenti di relax a contatto
con la natura e visitare i caratteristici murales dipinti tematicamente nelle va-
rie borgate: l’allevamento a Villaretto, il lavoro della miniera a Balma, i vecchi
mestieri a Roreto e la storia del pane, dalla semina del grano ai prodotti da
forno a Castel del Bosco.
Tutte le borgate sono dotate di lavatoi e di fontane, oltre che di forni che sal-
tuariamente sono usati durate le manifestazioni ove si può osservare la pani-
ficazione come avveniva un tempo.
Tutto il territorio è percorso da un reticolo di sentieri e vecchie mulattiere che
permettono qualsiasi tipo di escursione per raggiungere gli splendidi laghetti
alpini della Roussa, della Manica, della Moutta, del Ciardonet, o i quasi 3.000m
delle vette del Becco dell’Aquila, dell’Orsiera, Cristalliera, Rocciavrè, Robinet.