Page 3 - Guida di Pragelato
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Pragelato si presenta


















                ll Comune di Pragelato (1.518m) è composto da parecchie frazioni e borgate ubi-
         cate prevalentemente sulla sinistra orografica della Val Chisone e disseminate su di un
         vasto e soleggiato bacino ai piedi dell’Albergian, sulla costiera Fraiteve-Assietta-Val
         Troncea.
         Il nome antico ‘Prata Gelata’ gli proviene chiaramente dal suo clima piuttosto rigido,
         che rende i prati gelati per parecchi mesi all’anno.
         Le prime notizie di Pragelato risalgono al Medioevo. Tra il XI ed il XII , la località diven-
                                                 sec.
         ne oggetto dei progetti espansionistici dei Delfini di Vienne, in seguito entrò a far parte
         di un organismo autonomo, la Comunità degli Escartons. Questa comunità è stata un
         grande esempio di autonomia amministrativa e un’originale forma di democrazia sin
         dal Medioevo; i loro abitanti ottennero minori vincoli al delfinato, maggiori libertà as-
         sociative e di gestione del territorio: tutti i sudditi erano considerati liberi e borghesi.
         Allorché il Duca di Savoia, nel 1690, entrò a far parte della Lega Asburgica, quest’area
         divenne strategica, sicché la Francia rafforzò militarmente tutta la zona di Briançon. In
         seguito alle Guerre di Successione Spagnola e al Trattato di Utrecht, la Francia perse il
         territorio degli Escartons italiani e il Duca di Savoia dirottò il traffico commerciale attra-
         verso il Moncenisio, così la Confederazione perse la sua unità e cessò definitivamente
         di esistere nel 1713. Pragelato venne quindi ceduto ai Savoia e durante il periodo napo-
         leonico conobbe un periodo di sviluppo notevole, grazie anche alla costruzione della
         Strada Nazionale.
         I secoli XIX e XX furono caratterizzati da un costante flusso migratorio dei valligiani
         verso la Francia. Inoltre, nel medesimo periodo, vennero aperti in Val Troncea i cantieri
         minerari del Beth che nel 1904 divennero tristemente noti per una valanga che uccise
         81 minatori. In seguito alla tragedia, furono chiusi i cantieri e di conseguenza la zona
         s’impoverì ulteriormente. Pragelato e l’intera valle furono colpiti dagli eventi di grande
         portata storica che seguirono lo svolgersi della II Guerra Mondiale.
         In questa zona si organizzò un esercito di patrioti-partigiani volto a contrastare le forze
         di occupazione nazi-fasciste con un grande dispendio di energie, dal punto di vista
         militare, ma soprattutto umano (Battaglia del Genevris, agosto 1944).
         Oggi Pragelato è diventata un’importante località turistica, un anfiteatro alpino con ot-
         time attrezzature sportive, in cui d’inverno si praticano lo sci da discesa, lo sci alpinismo,
         il fondo e il pattinaggio, e dove d’estate è possibile soggiornare in mezzo a suggestivi
         monti e pinete di abeti e larici. All’interno del suo territorio si estende il Parco Naturale
         della Val Troncea, (facente parte, da gennaio 2012 dell’Ente di Gestione Alpi Cozie), che
         oltre al suo ricchissimo patrimonio floristico e faunistico, può ancora documentare su-
         perbi esempi di architettura occitana ed offrire suggestivi itinerari alle miniere del Beth.
         Caratteristici e rinomati anche i suoi prodotti enogastronomici: il miele, le marmellate,
         i distillati da erbe, fiori e radici. Ricco il costume tradizionale femminile, di cui si trova
         un’ampia documentazione nel Museo del Costume e delle Tradizioni delle Genti Alpine.
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