Page 3 - Guida di Bardonecchia
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Bardonecchia si presenta
                                                           Anonimo. Borgovecchio, panoramica. Archivio Privato.

















              Il comune di Bardonecchia (1.312m) formato da due nuclei, il Borgonuovo e il Bor-
         govecchio, è situato in una vastissima conca ad anfiteatro alla confluenza delle valli del
         Fréjus, di Melezet, della Rho e di Rochemolles, valli peraltro ricche di boschi e pinete,
         laghi, torrenti, cascate, flora, fauna e naturalmente paesaggi alpini quasi incontaminati.
         Crocevia d’importanza internazionale (dista circa 90Km da Torino), naturale porta schiu-
         sa all’Europa, Bardonecchia è conosciuta come la ‘città dei due trafori’ (autostradale e
         ferroviario), del Fréjus. L’ininterrotto flusso di traffico, percorrente queste due direttrici,
         rappresenta una valida chiave di lettura per comprendere il successo della sua lunga tra-
         dizione turistica e alberghiera.
         La Galleria ferroviaria del Fréjus fu realizzata dall’ingegnere Germano Sommeiller per
         attraversare il massiccio delle Alpi e unire Bardonecchia con la città savoiarda di Mo-
         dane. Se la precoce idea (1832) del tunnel va attribuita al locale imprenditore di strade
         Médail, furono i due ministri del Re Vittorio Emanuele II, Carlo Paleocapa e Camillo Benso
         di Cavour a promuoverne e deciderne l’esecuzione pratica nell’agosto 1857. La colossale
         opera (oltre 13Km di lunghezza), che stupì il mondo intero, inaugurata il 17 settembre
         1871, permetteva in una sola mezz’ora la traversata del Frejus, mentre prima dal valico
         del Moncenisio, con le diligenze a cavalli, occorrevano quasi dieci ore. Da quel momen-
         to, partendo da Brindisi, via Parigi, era possibile raggiungere il porto francese di Calais,
         percorrendo un tratto ininterrotto di strada ferrata lungo oltre 1.300 miglia! Soltanto nel
         1980 alla galleria ferroviaria venne affiancato un traforo autostradale che scorre quasi
         parallelo allo storico tunnel.
         Particolarmente attrezzata per il turismo invernale (circa 100km di piste!), Bardonecchia
         già dall’immediato dopoguerra era dotata di ottimi impianti sportivi: trampolini per sal-
         ti, Smith (fino a 70m) e trampolino scuola; stadio del ghiaccio con scuola di pattinaggio;
         scuola di sci della F.I.S.I.; noleggio slitte con cavallo; affitto slittini e sci; servizio guide e
         portatori; slittovia dal campo Smith (1.300m) alle Granges Hippolitres (1.600m); skilift;
         funivia a seggiolini da Granges Hippolitres alla cima del monte Colomion (2.200m).
         Sul filo della memoria, ci sia concesso il diritto all’aneddoto e a riferire come nei primi
         anni ’50, per molti turisti, una non indifferente attrattiva del luogo era recarsi in una
         piazza cittadina per ammirare da vicino, all’interno di una grande voliera, un superbo e
         imbronciato esemplare di aquila reale.
         Accanto alle testimonianze delle sua storia più recente, sono ancora presenti quelle di
         un’antica civiltà e di una cultura alpina legate per secoli al Delfinato e al Regno di Francia;
         segni di un prezioso patrimonio di memorie che comprende: chiese ricche di arredi, pre-
         ziose sculture ed intagli lignei, cappelle affrescate e caratteristici campanili.
         Al presente Bardonecchia come poche altre località montane coniuga natura, storia, arte
         ed antiche tradizioni popolari. Di pregio è la locale lavorazione artistica del legno. Ed
         infine impianti e attrezzature sportive, strutture ricettive, il Palazzo delle Feste e Centro
         Congressi.
                                                    Dario Reteuna
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